Dall’asfalto al sentiero per il Gran Sasso Trail

Tante le gare su strada, con l’asfalto sotto i piedi e non solo in pianura, ma anche sui tornanti che portano a Prati di Tivo. “A un certo punto in molti di noi è scattata la scintilla per la corsa sui sentieri e tra i boschi” racconta a Trailrunworld Massimo di Taranto, della Pretuzi Runners teramo ASD, organizzatori oggi del Gran Sasso Trail..

Domanda: Parlaci di questo trail sul Gran Sasso, il primo sul lato teramano…

Risposta: Allora, è la quinta edizione ad essere specifici, si tratta di una corsa in montagna a 1400 metri di quota, ma è la seconda edizione in versione “trail”. Sì, perché prima era una corsa solo su asfalto, anche se in quota. Dall'anno scorso invece ci siamo buttati proprio sul trail utilizzando i sentieri e le strade asfaltate che comunque un po’ ci sono sempre.

D -…quindi anche voi, come tanti altri, avete fatto il “passaggio” dalla strada asfaltata al trail…

trailrunworld.com

R – Beh, diciamo che la strada ha sempre un certo grado di appetibilità da queste parti. Oggi la nostra associazione conta un centinaio di iscritti, l’abbiamo costituita proprio per la nostra passione verso le gare trail, ed è da qui che è nata anche la gara sul versante teramano del Gran Sasso. Io ho casa a 1400 metri di quota a Prati di Tivo, conosco molto bene gli operatori locali e anche il comune, quindi è stato molto facile diciamo “buttarsi” nell’organizzare una gara che avesse a che fare proprio con la natura in senso stretto e non soltanto sull'asfalto. Quindi possiamo dire che tutto nasce dalla passione scoperta per il trail, e per questo organizziamo ciò che più ci piace. L’ultima gara c’è stata il 27 settembre del 2020, tutto organizzato secondo norme anti-Covid, con la partenza scaglionata come da normativa. Abbiamo quindi fatto una “griglia” alla partenza per fare tutto come si deve, con il distanziamento e tutto il resto.

D – Il percorso del 2021 rimarrà uguale?

R  -Sì in sostanza sarà quella che è stata la gara di settembre, rimarrà invariato, si tratta dello stesso itinerario che parte dai 1400 metri di quota e arriva sui 1700 circa. E’ un percorso molto panoramico e poi si scende verso fondovalle in mezzo al bosco e per poi passare per il Borgo di Pietracamela e poi di nuovo su in ritiro. Alla fine il percorso non prevede grandi dislivelli, perché si è già in quota. L’unica variante è che questa volta la gara si farà il 2 giugno e non più a settembre. LA data è stata fissata ed è ufficiale, e speriamo che le cose migliorino, abbiamo sempre un occhio alla situazione Covid.

D – Ci sarà qualche novità quest’anno o rimarrà proprio tutto uguale identico?

R – S, una novità c’è: ci sarà un altro percorso affiancato a quello esistente (da 10 km) e sarà di 22 km circa. Per ora il tracciato deve essere ancora perfezionato, in particolare dobbiamo capire al 2 giugno quale sarà la situazione neve. Non vorremmo rischiare di trovarla ancora presente. Nel caso ci fosse ancora dovremo cercare di deviare e creare un percorso leggermente diverso da quello che abbiamo ideato. Comunque quello che posso dire è che ci sarà sicuramente un percorso più lungo. L’unica vera incognita rimane la situazione Covid. Per ora è troppo presto per essere sicuri al 100%, ma siamo fiduciosi che la situazione possa solo che migliorare.

D – Avete incontrato difficoltà nell’organizzare questo evento? Le istituzioni locali vi aiutano o siete soli?

R – No, le istituzioni capiscono, anche se il discorso sarebbe più lungo e complesso di quello che sembra…diciamo che può diventare farraginoso. Ti spiego: noi siamo un'associazione, piccola e formata da persone che fanno questo per passione. Interfacciarsi con le istituzioni rappresenta probabilmente la perdita di energia  maggiore di tutta l’organizzazione dell’evento, in quanto ci vuole molto sforzo per far comprendere quanto sia importante la gara per l'indotto che riesce a portare sul territorio. A parole sono tutti quanti entusiasti quando andiamo a proporre l'idea, poi a livello pratico bisogna stare molto dietro alle istituzioni per farsi dare una mano, e quindi la prima cosa da fare è stare continuamente dietro agli enti.

D  - Quante persone si sono iscritte a settembre alla gara?

R – Allora, quest'anno abbiamo avuto 250 iscrizioni quindi sold-out perché abbiamo fissato un tetto massimo. Poi però c’è stato un abbassamento delle temperature con il maltempo, e alla fine sono venuti in 190 a correre. Gran parte sono atleti locali, anche se siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel vedere che hanno partecipato o comunque si erano iscritti molti runners dalle regioni limitrofe, qualcuno anche da Puglia o dal nord.

D  -Quale è la scena del trail running dalle vostre parti? Si sta diffondendo velocemente come nel resto d’Italia?

R – In realtà, nella nostra zona specifica non è molto diffuso ancora, sicuramente le gare su strada sono ancora quelle più partecipate e seguite. Noi con la nostra associazione Pretuzi Runners Teramo ASD siamo stati i primi ad organizzare una gara trail sul versante teramano del Gran Sasso. Quello che abbiamo notato è che le gare su strada sono più frequentate dai locali, mentre i trail attirano tanti atleti ed appassionati da fuori regione. Una situazione che a settembre ci ha visto costretti ad esempio a cercare strutture ricettive in più, in un periodo tra l’altro dove non tutti rimangono aperti.  

D – Oltre al trail sul Gran Sasso, avete in programma altre iniziative?

R  -Come già detto, qui i podisti su strada sono la maggior parte dei runners in circolazione. Va detto però che all’inizio le aggregazioni hanno attirato un pubblico più “maturo” di età. Non appena abbiamo deciso di fondare l’associazione per il Trail, abbiamo registrato un flusso di atleti di età più giovane. Comunque, pratichiamo lo stesso il podismo su strada, ed infatti abbiamo in programma 2 gare da realizzare nel corso dell’anno. Vorremmo comunque continuare a spargere il verbo del “trail”, creando interesse attorno alla corsa in mezzo alla natura, anche sollecitando l’opinione pubblica attraverso le nostre iniziative e comunicando sui social.

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