Dolomiti Extreme Trail: 5 distanze per atleti da tutto il mondo

Una gara tra i paesaggi più belli ed ammirati da atleti provenienti da tutto il mondo: è questa la Dolomiti Extreme Trail che si terrà in Val di Zoldo (Belluno) dal 7 al 9 giugno 2024. Una manifestazione che vede ben 5 distanze, dalle più corte alle ultra da 100 chilometri.

“La gara è nata diciamo ufficialmente nel 2013” racconta a Trailrunworld Corrado Di Rocco, storico fondatore della manifestazione Dolomiti Extreme Trail.

Domanda – Quella del 2013 non è stata la prima versione della Dolomiti Extreme Trail, o sbaglio?

Risposta – Esatto, l'anno prima avevamo fatto una specie di “edizione 0”, per testare un po' il percorso, che è stato ideato me ed un altro amico che si chiama Paolo Franchi. Noi due corriamo da una vita e volevamo far conoscere i nostri luoghi, splendidi ed imperdibili in mezzo alle Dolomiti. Insomma volevamo fare qualcosa anche per promuovere il territorio che è fruibile a 360 gradi sia d’inverno che in estate. E’ stato così che abbiamo preso la decisione nel 2012 di fare questa manifestazione. La prima è stata con una sola distanza, poi negli anni successivi abbiamo aggiunto i vari tracciati diversi fino ad arrivare alle distanze più lunghe. Oggi sono 5 gare in tutto, cinque circuiti ad anello che partono e arrivano tutti a Forno di Zoldo che è diciamo il centro un po' più grosso della zona. Gli atleti fanno tutto il giro passando attorno a tutte le nostre montagne che abbiamo qui, anche con dislivelli abbastanza impegnativi, soprattutto le tre distanze “lunghe”.

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D - Come si è arrivati alla scelta di aggiungere alla Dolomiti Extreme Trail distanze più impegnative?

R -  Beh, diciamo che c'erano atleti che volevano -come dire- impegnarsi un po’ di più quindi abbiamo aggiunto la 100 che ha avuto subito un buon riscontro, anche se il percorso è piuttosto impegnativo ci sono più di 7000 metri di dislivello positivo. Ci sono sentieri ma anche un paio di passaggi tecnici con un cordino. Pezzi che si fanno ovviamente in tutta sicurezza, con i Volontari del Soccorso Alpino sempre a presidiare questi punti diciamo un po' più impegnativi.

D – Quanto è stato difficile fare questo “salto” in termini organizzativi?

R -  Sicuramente non è stato facile, anzi! Posso però dirti che già dalla prima edizione abbiamo avuto subito la collaborazione di tutte le associazioni che ci sono qui, ma anche di tanta gente, tanti amici che ci hanno sempre dato una mano sia quando è ora di sistemare sentieri in primavera sia poi per i controlli per i ristori nei giorni della gara. Diciamo che è stato impegnativo invece trovare il percorso giusto e decidere cosa fare, questo sì... comunque ad oggi siamo in tanti fortunatamente!

D – 5 percorsi e tanti atleti comportano una responsabilità non da poco: quante persone sono attualmente impegnate nell'organizzazione della Dolomiti Extreme Trail?

R – Posso dire con orgoglio che abbiamo sempre avuto il supporto di tanta gente. Calcoliamo che oggi abbiamo circa 300 volontari disponibili soprattutto nella settimana delle gare. Purtroppo, c’è sempre da fare, tutto l’anno: con la vegetazione nel bosco dopo l'inverno diciamo ci sono alberi rovesciati, smottamenti, eccetera. Da ricordare che il lavoro più grosso è stato fatto nel 2020 dopo che c'è stata la tempesta che qui ha fatto tantissimi danni, davvero disastri. All’epoca è capitato di dover addirittura organizzare delle squadre con il soccorso alpino, portare le persone con l’elicottero sui luoghi dove c'erano decine di alberi di traverso sui sentieri. Quell’anno le persone hanno lavorato diverse giornate per liberare sentieri e tracciati. Comunque c’è sempre da fare, appena va via la neve cominciamo a girare per vedere com'è la situazione.

D – Torniamo alla Dolomiti Extreme Trail. Quali saranno le novità di quest’anno?

R -  Allora, i percorsi sono tutti confermati e la formula resta sostanzialmente la stessa da qualche anno. La vera novità per l’edizione 2024 sarà l’allungamento dei cancelli orario. L’anno scorso per via del maltempo alcuni atleti non erano riusciti a stare nei tempi, e così, per venire incontro a tutti, abbiamo portato la 55, che era 13 ore e mezza di tempo massimo, a 15 ore. La 70 invece da 20 a 21 ore massime. Anche la 100, che arrivava alle 3 di notte l’abbiamo allungata un po’, in modo di far arrivare più agevolmente gli atleti visti i tratti impegnativi.

D – La vostra è sempre stata una manifestazione apprezzatissima dal pubblico. Quali sono stati i nomi “grossi” che hanno partecipato negli anni?

R - Certo nomi importanti ce ne sono stati in questi anni...uno fra tutti Franco Collè. Era venuto alla anche alla prima edizione. Tra le donne possiamo nominare la Federica Boifava che ha vinto l'anno scorso. Anche lei è stata più volte presente in questa gara, alcuni anni fa si era classificata prima assoluta. Quello che vorrei dire però è che, a parte i grandi nomi che fanno sempre piacere ovviamente, quello che noi vogliamo fare -e a cui teniamo di più- è la promozione di questo territorio, soprattutto all’estero. E non è un caso che da noi vengano moltissimi stranieri.

D – Da quali paesi arrivano gli atleti stranieri? Quanti sono in media ogni anno?

R – Sono davvero tanti, segno che la Dolomiti Extreme Trail è interessante e soprattutto che questi luoghi sono apprezzatissimi all’estero. Basti pensare che nell’edizione di quest’anno gli stranieri erano circa il 45% degli iscritti. Abbiamo contato che le nazioni presenti alla manifestazione erano più di 50: tra le nazionalità che sono venute da più lontano abbiamo registrato atleti dall’Australia, dalla Nuova Zelanda. Sono venute anche e persone dal Sud America, come ad esempio dall’Argentina o dal Brasile. Non sono mancati atleti degli Stati Uniti, dal Sudafrica e anche dall’Asia. Comunque, per far capire quanto la zona e la gara siano apprezzati fuori dall’Italia, il primo ottobre abbiamo aperto le iscrizioni e già abbiamo registrato ben 45 nazioni diverse! Tra gli europei invece i gruppi più numerosi arrivano da Francia, ma anche dall’Irlanda o dalla Polonia.

D – La gara negli anni è cresciuta molto, soprattutto guardando i numeri relativi agli iscritti...

R – Sì, è vero! Quest’anno ad esempio abbiamo registrato 1900 iscritti, compresi gli atleti più piccoli per la mini-distanza. Non è facile, ma lavoriamo sodo per rendere tutto fruibile nel migliore dei modi. Si lavora un po’ durante tutto l’anno, anche se è ovvio che l’ultima settimana è quella più delicata, con la preparazione del villaggio. Alla fine ci troviamo al centro di un paese e cerchiamo di dare meno fastidio possibile agli abitanti. C’è una cosa che ci tengo a precisare riguardo l’organizzazione dell’evento. La nostra quota di iscrizione potrebbe sembrare un po’ cara rispetto alla media, ma abbiamo diversi servizi gratuiti che negli anni sono stati molto apprezzati dagli atleti partecipanti. Abbiamo ad esempio un servizio navetta che nei giorni delle gare fanno servizio continuo tra il villaggio e verso tutti gli alberghi della valle. Agli atleti basta prenotarsi e noi li trasportiamo. Abbiamo un importante servizio di fisioterapia per le due distanze “lunghe” a metà gara e all'arrivo, con una squadra di studenti dell'università di Padova che viene appositamente per fornire questo servizio. C’è poi il servizio di baby-sitting, se qualcuno ha i bambini piccoli li può lasciare da noi mentre fa la gara, comodo soprattutto il sabato visto che si parte di mattina. Poi c’è il catering, il villaggio con una 15 ina di aziende in esposizione tra sponsor ed altre società che ci danno supporto.

D – Riprendendo il discorso dei “nomi grossi”, avete sicuramente aziende importanti che vi seguono a supportodella Dolomiti Extreme Trail...

R – Anche quest’anno il partner principale è Saucony, l’azienda americana di calzature sportive che già nel 2023 ha offerto ai primi due assoluti della 100k uomo e donna un pacchetto completo per andare a correre in Sud America per una gara tra Cile ed Argentina, si chiama “El Cruce”. La gara avrà luogo ai primi di dicembre. Questo premio sarà disponibile anche per l’edizione 2024 ed è davvero un bel regalo! Poi abbiamo Enervit che già da due o tre anni ci supporta con materiale. Infine c’è la Karpos, azienda di abbigliamento, che ci offre premi finisher.

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