Prima gara trail 2021: La corsa della Bora

Una soddisfazione non da poco: vincere la prima gara trail del 2021, ovvero La Corsa della Bora, tenutasi a Trieste lo scorso 9-10 gennaio. Una soddisfazione che è toccata al giovane Marco Gubert, da Riva del Garda che in un tempo di 7 ore e 59 minuti ha percorso tutti gli 80 kilometri del tracciato, tra buio, boschi freddo glaciale e, naturalmente, la temibile Bora della zona.

Una gara trail che ha aperto nel migliore dei modi la stagione degli eventi di corse in montagna, molto attesa e per questa molto partecipata dagli atleti. Per Marco Gubert, cuoco 32 enne, la soddisfazione è stata tanta, soprattutto dopo un anno difficile e senza gare trail come quello appena passato.

Domanda - Marco, raccontaci com’è andata la tua gara a La Corsa della Bora…

Risposta - Ah guarda sono partito senza tante pretese anche perché non conoscevo e non ero mai stato in quelle zone, quindi era proprio una novità. Ho puntato soltanto a concentrarmi e a fare un bel tempo. Diciamo che dopo la partenza, molto dura, con vento contrario per un lungo tratto, siamo andati via bene fino quasi a metà che c'è il ristoro, quello più importante. Una volta lì, vedevo che eravamo in 3-4 più o meno, sempre lì vicini. Devo dire che di notte è molto avvincente perché a volte sembra quasi che ti perdi un po', poi però ti giri e vedi il “fanalino” di qualcuno che è dietro di te e quindi vai più sicuro.

D – Quando hai capito che avevi la gara in pugno?

trailrunworld.com

R – Bè, finche vedevo questi “fanalini” sapevo di avere qualcuno alle costole. A un certo punto però, forse per un errore di percorso o per qualche altro motivo le luci che erano più vicino a me si sono un po' distanziate e da lì ho capito…mi sono detto: “dai, forse è fatta” anche perché il percorso è molto veloce, pista tecnica ce n’è poca. Dopo, diciamo quando mancavano un 10 chilometri, ho capito che avevo un discreto distacco e ho potuto portare il passo su ritmi più tranquilli. Alla fine, dai, l’importante è che ce l’ho fatta!

D- Marco, cosa fai nella vita, oltre a correre e vincere Trail e Ultra Trail?

R – Faccio il cuoco a Riva del Garda, dove vivo, ma è da qualche anno che la passione per il trail running mi è partita, già solo facendo qualche gara come tante insieme agli amici. Dopo un po’ mi sono quasi specializzato sulle gare, con percorsi sempre più lunghi. Prima lo sky running, poi ultimamente con le Ultra Trail proprio ho fatto anche qualche bel risultato. Nello scorso febbraio ho vinto una 100 miglia in Svezia e poi ho partecipato delle gare alle Canarie, e anche in Cappadocia anche sempre facenti parte del suo stato  dove pure ho fatto un buon piazzamento.

D – Ti alleni con un programma ben preciso? Sei seguito da qualcuno?

R – Diciamo che adesso a sto un po' raccogliendo i frammenti di quelli che sono stati gli ultimi tre anni con un programma, non ho nessun preparatore però diciamo che sto seguendo questo programma incrementale dove a cerco di migliorare senza mai andare a stressare troppo il corpo.

D – Quindi di mestiere fai il cuoco...a parte quest’anno difficile, come fai a coniugare lavoro ed allenamenti?

R – Purtroppo, data la situazione di pandemia, con il lavoro diciamo che quest'anno è stato quasi un anno sabbatico, grazie al covid. Però oltre alla passione bisogna pensare anche al lavoro. Ecco, quindi a volte diventa difficile trovare una connessione ideale per lavorare proprio tante ore di allenamento…

D -  Ascolta, ma come ci si prepara ad una gara del genere? Ovviamente una gara così non è da tutti …

R-  Secondo me rappresenta un motivo di orgoglio perché nonostante il percorso di questa ultima gara non abbia avuto grandissimi dislivelli, oppure dei sentieri di tecnici esposti, proprio il fatto di correre di notte, con il freddo e per così tante ore, tutto  si complica e a un certo punto per prepararti devi fare gli allenamenti duri che poi nel periodo invernale si fanno proprio la mattina o la sera. Quindi consiglio di fare un po’ di esperienza con le corse e gli allenamenti in notturna, insieme ad allenamenti mirati per gare come quella della Corsa della Bora.

D – Cosa non dovrebbe mai mancare nello zainetto o nell’equipaggiamento per affrontare una gara al freddo e di notte?

R - Secondo me sicuramente gli integratori, tipo barrette e bevande saline…insomma materiale energetico, e non parlo solo di cibo e gel. Un mio consiglio personale che potrà sembrare banale ma non lo è, riguarda l’accortezza di portarsi dietro una pila di ricambio per la lampada frontale, perché mi è successo anche personalmente che con una nuova lampada da €150 rimanessi improvvisamente a secco di batteria e non è bello, credetemi! A parte questo, sicuramente va portata anche una giacca leggera e protettiva, perché basta magari una storta o una caduta che ci fa rallentare e poi rischiamo di rimanere senza giacca e al freddo, un pericolo che non bisogna mai sottovalutare.

D – Quindi tu sei un cuoco. E allora viene facile chiederti: come ti organizzi con l'alimentazione?

R -  Diciamo che io sono molto libero,  on seguo diete o cose del genere.  Qui hai bisogno di reintegrare e quindi mangiare quello che ci piace. Poi con l’allenamento impariamo ad ascoltare ed osservare il nostro corpo.  Ad esempio è interessante vedere come riusciamo a capire che un allenamento fatto bene, che tiene su un basso livello i battiti, ci fa consumare bene i grassi perché ne abbiamo molti di più di quelli che utilizziamo.

D – Quali sono i tuoi prossimi traguardi da raggiungere?

R  - Diciamo che il grande sogno è quello di partecipare all’UTMB. Non sarà facile, sia la preparazione che l’organizzarsi per la gara anche con il lavoro che incombe. Diciamo che bisogna saper lavorare ed allenarsi per quella gara che solitamente si svolge a fine agosto. Non sarà facile coniugare la partecipazione con il lavoro ma cercherò di mettercela tutta e di riuscire ad organizzarmi al meglio, sarebbe davvero fantastico!

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